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Europa

3 marzo 2012
 

Crisi/ L’Europa alza un secondo bastione di difesa: sulle banche

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Scritto da: Redazione

La battaglia d’Europa sui mercati si combatte su due fronti: oltre a quello dei debiti pubblici e dei salvataggi dei paesi della periferia, adesso si apre anche quello dei sostegni alle banche. Perché mentre l’area euro continua ad esser bersagliata dalle bordate delle agenzie di rating - gli ultimissimi colpi sono stati i declassamenti di Italia e Spagna da parte di Fitch - ora è anche e soprattutto con un piano di interventi coordinati per rafforzare le basi patrimoniali degli istituti di credito che l’Unione europea sta cercando una via di uscita dalla crisi. Non senza incertezze e disaccordi.
Ma bisogna agire, perché essendo tra i maggiori detentori di titoli di Stato, le banche sono inevitabilmente finite sotto pressione a causa delle tensioni che hanno colpito prima le emissioni pubbliche di Grecia, Irlanda e Portogallo, poi quelle di Italia e Spagna e minacciano di contagiare tutta l’area euro. Dato che in Europa le banche hanno un ruolo cruciale sull’erogazione di finanziamenti a tutta l’economia, superiore a quello che hanno negli Usa, gestire questa situazione è diventato prioritario.
Questa recentissima presa di coscienza sulla necessità di agire è giunta improvvisa, dopo lunghi mesi di trattative che si sono trascinate sugli aiuti alla Grecia (questione che ora pare quasi finire in secondo piano). Apparentemente l’allarme rosso che ha ‘svegliato’ le autorità è stato il caso Dexia: la banca franco belga crollata in Borsa a causa dei timori sulla sua pesante esposizione a titoli di Stato di paesi periferici dell’area euro. E’ successo tra il 3 e il 4 agosto, in pieno vertice Ecofin.
Francia e Belgio si son dovute fare avanti, di fatto per garantire che non lasceranno fallire la banca. Domenica si dovrebbe svolgere una riunione straordinaria del Consiglio di amministrazione, si profila una possibile statalizzazione. Intanto al termine dell’Ecofin il Commissario europeo agli Affari economici Olli Rehn si era precipitato a cavar fuori dal cilindro un inatteso coniglio: di colpo l’Ue sta studiando un piano di ricapitalizzazioni delle banche. E questo finalmente sembrava esser riuscito a calmare le Borse innescando recuperi, anche se ora rischiano di naufragare dopo i nuovi declassamenti di rating di Fitch.

TMNews





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