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1 dicembre 2011
 

Tano Grasso pronto per le dimissioni

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Scritto da: Redazione

Oggi dovrebbe dimettersi da assessore comunale alla Cultura. La notizia era nell’aria da ieri, anzi molti pensavano che sarebbe stata data nel corso della conferenza stampa sul laboratorio “Capusutta”. Ma nella mattinata non ci sono state sorprese: Grasso volutamente non ha fatto nessun annuncio per non rubare la ribalta ai ragazzi del laboratorio e non togliere la giusta attenzione al lavoro svolto in tanti mesi di prove e riprove a Palazzo Panariti.
Le dimissioni dovrebbero essere ufficializzate questa mattina alle 11 a meno di ripensamenti notturni, nel corso di un incontro convocato dallo stesso assessore nel suo ufficio di Via Perugini. Ai media l’ex commerciante di scarpe siciliano, fondatore e presidente onorario della Fai, la Federazione antiracket italiana, dovrebbe spiegare le ragioni del suo abbandono.
Probabilmente Grasso risponderà anche alle accuse dell’Ama Calabria diretta da Francescantonio Pollice e, in particolare, a quelle del giornalista Corrado Augias che nei giorni scorsi sul quotidiano “Repubblica” ha aspramente criticato l’assessore sui tagli imposti al sodalizio, definendoli una «vergogna».
«Caro Augias, sono il direttore artistico dell’Ama Calabria», ha scritto Pollice, «dopo 32 anni di attività sostenute da sovvenzioni municipali, il Comune di Lamezia ha deciso di azzerare i concorsi nazionali ed internazionali di musica e la stagione concertistica. La decisione è stata presa dall’assessore Tano Grasso, anche se non c’erano stati tagli ai capitoli culturali del bilancio e senza che ne fossero divulgate le motivazioni. In pratica, noi non sappiamo perché ci hanno cancellato».
Augias ha risposto: In una regione derelitta dal punto di vista culturale come la Calabria, l’Ama ha tenuto accesa la sua piccola luce per oltre trent’anni. Di colpo l’assessore Grasso l’ha spenta. Ciò», ha incalzato il giornalista, «denuncia la sottovalutazione, l’inconsapevolezza da parte dell’assessore dell’importanza che le attività culturali possono avere per risollevare il tessuto civile di una collettività, per apportare addirittura qualche beneficio pratico, di reddito». Il giornalista ha poi rincarato la dose: «L’assessore Grasso evidentemente su questi aspetti non ha riflettuto abbastanza. Se le ragioni per le quali ha deciso ciò, lo lasciano libero di farlo, sappia che è in tempo per rimediare a questa vergogna».
Un attacco duro e frontale che è l’ultimo scambio di colpi della querelle che tra Grasso e l’Ama va avanti ormai da mesi. A dissentire sulle decisioni del presidente onorario della Fai sono stati in tanti, in questi 19 mesi passati alla guida dell’assessorato alla Cultura. Un incarico che, fin dal primo momento, ha suscitato entusiasmo e soddisfazione in molti, ma anche scatenato un fuoco di fila di polemiche da parte di tanti altri. Gli scettici hanno criticato subito il fatto che l’assessore fosse poco presente in città, ma l’impatto forte è stato quello col mondo dell’associazionismo che non ha trovato molti punti in comune con le idee di Tano Grasso.
Tutto s’è arenato nella creazione dell’albo delle associazioni, documento che andava poi valutato e discusso in consiglio comunale, insieme alle nuove modalità fissate dall’assessore per l’elargizione di contributi e finanziamenti. In realtà l’assemblea cittadina di tutto ciò non ha mai discusso: l’albo è stato ritirato prima che arrivasse nella sala consiliare. Poi è arrivato il laboratorio teatrale messo su con la collaborazione di due compagnie di fuori regione; e, ancora, il festival “Trame” che per diversi giorni ha portato in città scrittori, magistrati e giornalisti impegnati in prima linea contro il malaffare.
Un’iniziativa che ha avuto una vasta eco a livello nazionale con grandi consensi di pubblico e di critica. «Trame si farà ancora», ha dichiarato Grasso, «anche in altre città d’Italia, perché sono tante le richieste di partnership per realizzare l’evento».
Ascesa e caduta
Il sindaco19 mesi fa nomina assessore comunale alla Cultura Tano Grasso, il commerciante messinese che ha fondato le prime associazioni antiracket nel Sud. Arrivano messaggi d’esultanza da parte di associazioni e mondo della cultura.
L’assessoremanda messaggi di cambiamento, vuole scrostare vecchie liturgie del Comune, che finanzia sempre le stesse associazioni culturali da decenni.
Proponeun albo delle associazioni che non approderà mai in consiglio. Il Tar accoglie il ricorso di Ama Calabria che si oppone al taglio dei fondi da parte del Comune.
Grassopromuove iniziative come “Trame” e fa diventare Palazzo Panariti la casa della cultura dopo la ristrutturazione.
I rumorssulle sue dimissioni diventano sempre più insistenti, fino alle induiscrezioni di ieri. E Grasso convoca per oggi una conferenza per chiarire.

GAZZETTADELSUD





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