Dopo tre mesi di apparente calma le armi della criminalità tornano a farsi sentire. Dopo gli ultimi due omicidi commessi nei mesi di giugno e luglio, ieri poco dopo le 15.30 in Via degli Itali, una traversa di Via Foderaro, nella zona bassa del quartiere Nicastro, meglio nota come Capizzaglie, hanno tentato di uccidere a colpi di pistola un giovane di 39 anni, Ten, raggiunto alla spalla e al braccio sinistro da due colpi calibro 7,65. L’uomo è riuscito a sfuggire alla furia omicida del commando dando gas alla sua auto; è riuscito così a raggiungere il pronto soccorso del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II”.

I medici del nosocomio hanno sottoposto il ferito alle prime cure e lo hanno ricoverato nel reparto di chirurgia, per poi trasferirlo in un altro presidio ospedaliero della regione. Il luogo del ricovero è mantenuto segreto dagli investigatori dell’Arma, presumibilmente per motivi di sicurezza. Forse la vittima predestinata ha riconosciuto chi ha sparato e probabilmente ne ha riferito l’identità agli investigatori che lo hanno sentito subito dopo l’agguato. In ogni caso le condizioni di Morello non destano preoccupazione, anche se la prognosi è riservata.

Le modalità dell’agguato sono tipicamente “mafiose”: l’uomo stava percorrendo via degli Itali a bordo della sua auto, una Lancia “Y”, dopo essere uscito dalla sua abitazione, non molto distante. All’incrocio con via Foderaro una moto con a bordo due persone s’è accostata e uno dei due centauri ha esploso contro Morello ben nove colpi di pistola (tanti i bossoli repertati), cinque dei quali hanno raggiunto l’auto: uno ha forato la ruota anteriore sinistra, due il cofano, gli altri due si sono conficcati sul parafango e sullo sportello. Due invece i colpi che hanno raggiunto la vittima, al polmone sinistro e alla clavicola sinistra.

Come detto Giuseppe Morello, benché ferito, è riuscito ad accelerare la marcia allontanandosi rapidamente, mentre i due uomini del commando hanno fatto perdere le loro tracce.

Sul posto dell’agguato, dopo la segnalazione del tentato omicidio, si sono recati gli uomini del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia dell’Arma che hanno circoscritto e delimitato lo scenario in cui è maturato il tentato omicidio.

Al momento gli inquirenti non formulano nessuna ipotesi sul ferimento, anche se non escludono che possa trattarsi di un vero e proprio tentativo di omicidio con il chiaro obiettivo di far fuori la vittima. Sul piano investigativo le indagini dei Carabinieri si stanno muovendo in più direzioni, anche se al momento il tentato omicidio non è stato classificato. Il giovane non viene collocato a nessun gruppo criminale pur essendo conosciuto negli ambienti delle forze dell’ordine. Morello aveva addosso circa mille e cinquanta euro in contatti, settecento dei quali in banconote da venti euro, trecento in banconote da cento e una da cinquanta. Ma nessun pensa a un tentativo di rapina.

Subito dopo l’agguato sono scattate diverse perquisizioni nella abitazioni di alcuni soggetti legati al mondo della criminalità organizzata e che secondo gli investigatori dell’Arma possano essere coinvolti nel tentato omicidio. L’attenzione degli uomini dell’Arma si è concentrata sulla somma di denaro rinvenuta nel giubbotto che la vittima indossava al momento dell’agguato e che ai fini delle indagini pur ritornare utile capire la provenienza del contante.