Da oggi riprende il servizio di riabilitazione per i disabili al centro gestito dalla comunità “Progetto Sud”. L’azienda sanitaria provinciale, che nei giorni scorsi aveva interrotto le cure terapiche perché la struttura ha esaurito il suo budget annuale, s’è impegnata a reperire i fondi necessari, circa 20 mila euro, per garantire il servizio fino al prossimo 31 dicembre. Una svolta positiva per una vicenda che aveva assunto dei contorni drammatici per la drastica decisione presa dall’Asp.
La soppressione della riabilitazione aveva scatenato proteste e polemiche da parte dei familiari dei disabili e degli operatori sanitari del centro. Giacomo Panizza, presidente della “Progetto Sud”, aveva anche annunciato che la battaglia sarebbe continuata per vie legali perché «era stato negato il diritto fondamentale alla salute a delle persone deboli e svantaggiate».
La grande attenzione per la problematica da parte del sindaco Gianni Speranza, che ha fatto da mediatore tra la comunità ed il direttore generale dell’Asp Gerardo Mancuso, ha permesso che le parti s’incontrassero e si trovasse una soluzione anche in tempi celeri. Da stamattina si ritorna alla normalità: i 28 utenti della struttura, sia adulti che minori, potranno sottoporsi nuovamente alle regolari cure terapiche che effettuano da tempo.
Grande la soddisfazione dei parenti dei disabili che avevano vissuto con angoscia ed amarezza tutta la vicenda. Smettere la terapia nella sala “Sintonia” di Via Reillo avrebbe voluto dire spostarsi in altre strutture con i disagi che comporta; ad altri invece sarebbe stata assegnata la terapia domiciliare, ma l’Asp aveva puntualizzato che il servizio sarebbe stato garantito «ove possibile».
L’auspicio di tutti ora è che anche gli altri disabili che sono in lista d’attesa possano usufruire gratuitamente del servizio invece di pagare la retta mensile. Il centro della “Progetto Sud” non è ancora al completo come posti ambulatoriali, i familiari delle persone che necessitano di terapie lanciano un ennesimo appello ad enti ed istituzioni, in difesa di un diritto inalienabile quale quello della salute.
Mancuso ha spiegato con una nota stampa la posizione dell’azienda. «La somma necessaria per continuare il servizio fino alla fine dell’anno», ha scritto il direttore generale, «era stata recuperata il 24 novembre, così come comunicato ufficialmente con una lettera inviata a don Panizza. Somma recuperata grazie ai risparmi effettuati dall’Asp e messa a disposizione della “Progetto Sud” con un apposito progetto, proprio per garantire la continuità assistenziale delle prestazioni, dato che la somma copre tutte le spese necessarie».
Mancuso ha quindi evidenziato: «Il provvedimento che ha sanato il problema della “Progetto Sud” è quindi antecedente alle dimostrazioni che sono state organizzate in questi giorni. Giovedì scorso», ha precisato Mancuso, «ho predisposto un atto con cui assicuravo il mantenimento delle cure con dei fondi che sono riuscito a trovare grazie ai risparmi ottenuti negli ultimi tempi. Una soluzione che è stata formalizzata, però per un disguido d’interpretazione, la “Progetto Sud” ha attuato la manifestazione di protesta».
Il direttore ha sottolineato: «Quando ci siamo seduti al tavolo Asp, “Progetto Sud” e anche il commissario di polizia Lucia Cundari, ci si è accorti che tutta questa protesta era stata inutile poiché l’atto predisposto il 24 novembre dall’azienda era esaustivo e conclusivo, quindi c’è stato solo un difetto d’interpretazione riconosciuto dallo stesso don Giacomo Panizza».
Mancuso ha puntualizzato che «il difetto di comunicazione, di cui è anche responsabile l’azienda, è relativo al fatto che il budget messo a disposizione è sufficiente per assicurare tutte le prestazioni e non solo per i bambini, come erroneamente scritto».
Per il prossimo anno il problema rimane, anche se il direttore generale s’è assunto l’impegno di risolvere la questione con iniziative tese anche a risolvere le liste d’attesa; tenendo presente che il governo dei contratti è sotto la gestione esclusiva dei due subcommissari. «Abbiamo stabilito un’intesa con don Panizza», ha annunciato Mancuso, «per istituire un tavolo di lavoro e affrontare insieme le questioni delle prestazioni a tutti i disabili, non solo ad una parte. Mi sono impegnato concretamente e insieme faremo passi verso la definizione di tutti i problemi».
Maria Scaramuzzino