Parco delle imprese, nuovo svincolo autostradale, fascia litoranea da trasformare in parco divertimenti, porto turistico e polo energetico. Sono i progetti principali inseriti nel protocollo d’intesa firmato a fine dello scorso anno a Roma e ieri sottoscritto da tutti quei soggetti che non avevano potuto raggiungere Palazzo Chigi per problemi tecnici.
Con la firma di Paolo Abramo presidente della Camera di commercio, Giuseppe Gatto che guida Confidustria Catanzaro, il direttore della stessa associazione Dario Lamanna e Tullio Rispoli che dirige Lameziaeuropa, da ieri è operativo il protocollo d’intesa per lo sviluppo integrato dell’area industriale lametina. Si tratta di una collaborazione tra governo centrale, istituzioni e imprese locali che dovrebbe agevolare la realizzazione di grandi progetti. A differenza dell’accordo di programma però il protocollo d’intesa non prevede in partenza lo stanziamento di finanziamenti. Che dovranno essere reperiti di volta in volta da qui al 2020.
Hanno sottoscritto l’intesa la presidenza del consiglio dei ministri, i ministeri della Coesione territoriale e dello Sviluppo economico, Regione, Provincia, Comune lametino, Asi, Initalia e Anpaca, l’associazione dei soggetti che gestiscono i Patti territoriali.
«Con la sottoscrizione del protocollo», ha spiegato il presidente della Camera di commercio catanzarese Paolo Abramo al termine dell’incontro ha affermato, «si conclude un fruttuoso percorso di collaborazione interistituzionale fra tutti i soggetti protagonisti dello sviluppo dell’area, avviato nel marzo scorso alla presidenza del consiglio dei ministri. Un risultato importante», ha aggiunto, «raggiunto anche grazie alla sigla di questa intesa attraverso la quale si potrà rafforzare la coesione territoriale ed avviare un’ulteriore fase di rilancio dell’area: entrambi obiettivi strategici su cui la Camera di commercio lavora fin dal 2000».
All’epoca infatti vennero acquisite le aree che erano occupate dalla Sir, la fabbrica chimica di Nino Rovelli subito fallita, da parte di Lameziaeuropa Spa, di cui la Camera di commercio è socio azionista di riferimento, insieme a Fincalabra Spa (la finanziara sotto il totale controllo della Regione), Comune lametino, Provincia e l’agenzia statale Invitalia.
«Auspichiamo un percorso virtuoso di sviluppo per l’area ex Sir con la sottoscrizione di questo protocollo d’intesa», ha affermato Giuseppe Gatto presidente di Confindustria dopo la firma. Aggiungendo: «Mi piace sottolineare nel quadro delle iniziative che sono state annunziate in più occasioni, l’opportunità di realizzare, nella più grande area industriale della Calabria, come ho più volte evidenziato, la sperimentazione di una zona a burocrazia zero, coerentemente con la normativa nazionale vigente. Questa fattispecie si prefigurerebbe come esempio», ha concluso Gatto, «per semplificare concretamente e snellire le procedure amministrative che interessano alle imprese, agevolando l’attrazione di nuovi investimenti e sostenendo le importanti iniziative esistenti sull’area e quelle previste dal protocollo».
L’ultimo accordo di programma che ha interessato l’area industriale di San Pietro Lametino risale a 12 anni fa. Pur se con lentezza sono stati completati tutti i lavori che riguardavano soprattutto le infrastrutture primarie: strade interne, illuminazione, canali di scolo, linee elettriche, idriche e telefoniche. Con un intervento cominciato almeno cinque anni fa e finito solo da poche settimane l’area adesso ha un impianto di videosorveglianza capillare che permette alle imprese di lavorare in sicurezza. Un’esigenza molto sentita dagli imprenditori che sono stati oggetto d’intimidazioni di chiaro stampo mafioso. Da qualche anno però la crisi globale ha determinato una diminuzione degli investimenti produttivi nella zona.
Regole più “leggere”
La burocrazia zeroper le zone destinate agli investimenti imprenditoriali (Zbz) è un progetto venuto fuori dopo che il governo Berlusconi ha praticamente bocciato le zone franche urbane (Zfu) che prevedevano sgravi fiscali per gli imprenditori concentrati in determinate aree con le loro produzioni.
Per l’avvio di nuove imprese nelle Zbz è prevista una sforbiciata a tutte le procedure amministrative che dovranno essere istruite in appena 30 giorni, mentre oggi ci vogliono mesi se non anni. Con le Zbz però non si parla di tagli alle tasse ed ai tributi locali. Un ruolo chiave in questo contesto spetterà al prefetto.
Vinicio Leonetti