Falerna - Non solo filantropia e spirito di servizio ma anche promozione della cultura e valorizzazione delle energie positive del territorio.
Questa la filosofia del Rotary Club “Reventino”, presieduto da Michele Zoccali che, nel corso di un recente “caminetto”, un incontro conviviale e culturale, ha ospitato Armido Cario, storico giovane ma già autorevole e affermato.
Nell’occasione, Cario ha illustrato la monografia “Oltre il tempo, storia ufficiale del Comune di Falerna”, pubblicata in occasione del 150. dell’unità d’Italia e del bicentenario municipale.
Ancora una volta, il sodalizio rotariano ha offerto al territorio un’occasione di crescita culturale, veicolando un messaggio positivo.
L’autore ha esordito tracciando i princìpi guida della sua ricerca: «Riscoprire e diffondere la memoria storica, suscitando una presa di coscienza collettiva. Questo è l’imperativo etico degli storici, poiché la conoscenza è il seme del pensiero critico e consapevole».
Quale contributo può dare un testo squisitamente locale alla grande storia? Cario non si tira indietro: «Ogni comunità ha bisogno di un’identità in cui ritrovare le radici e in cui riconoscersi. Prima di sentirsi italiani, bisogna sentirsi cittadini: lo spirito di appartenenza nasce dalla partecipazione alla vita sociale e politica, oltre che dal sapere. E ciò vale anche per Falerna, Comune diviso in tre frazioni con storia e geografia diversa: riconoscere il principio dell’unità comunale può aiutarci a comprendere il valore dell’unità nazionale. Sentirsi falernesi vuol dire riconoscersi in un’origine comune: un’origine legata a Castiglione, baronia prima e principato poi che, per secoli, dominò sul territorio».
Non è tutto qui: Cario è riuscito nell’obiettivo, a dire il vero ambizioso, di scrivere una storia sociale, ancor prima che politica, «una storia dalla parte dei governati e non dei governanti».
Non mancano, perciò, i riferimenti all’economia, all’antropologia ed alla sociologia. Il 150. dell’unità è analizzato fuori da ogni schema retorico: il punto di vista privilegiato dall’autore è quello della lotta all’analfabetismo, dell’istruzione e della crescita culturale «poiché da esse discende lo sviluppo di coscienze e territori». Rilevante il contributo letterario e filologico: riprendendo una pagina del Canzoniere italiano di Pasolini, dedicata a Falerna e sconosciuta ai più, lo storico ha portato alla luce il contributo, modesto ma importante, offerto dal Comune tirrenico all’unificazione linguistica d’Italia.
«La storia è fatta dagli uomini e la vita è complessa, ricca di relazioni, va letta a 360 gradi: per tali ragioni, ho dedicato una parte del libro alle tradizioni popolari, alla fede e ai culti, decisivi nella formazione e nella connotazione dell’identità, soprattutto nei piccoli centri. La storia – ribadisce Cario – non si riduce a vicende politiche, amministrative o militari ma rappresenta il modus vivendi delle società, il loro portato di civiltà, conoscenza e ritualità». (sa.inc.)