Due giovani mettono a segno una rapina ai danni di un distributore di benzina, ma vengono subito individuati ed arrestati dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile. I rapinatori sono A.M., 24 anni, e G.P., 17 anni, entrambi incensurati, arrestati in flagranza di reato con l’accusa di rapina a mano armata, dopo aver messo a segno il “colpo” al distributore di carburante che si trova in via Salvatore Miceli.
A denunciare la rapina è stato lo stesso titolare dell’impianto che intorno alle 19.40 di giovedì scorso ha segnalato il fatto alla centrale operativa della Compagnia dei carabinieri, riferendo che la rapina era stata portata a compimento da due individui che avevano il volto travisato e indossavano entrambi un giubbotto di colore scuro. La vittima ha inoltre riferito che i due ladruncoli si erano dileguati a piedi in direzione di via Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Subito è scattato l’allarme da parte dell’operatore della centrale che, mentre si trovava al telefono con la vittima e raccoglieva le prime descrizioni dei rapinatori e la loro direzione di fuga, inviava sul posto una pattuglia del Norm. In particolare, i carabinieri hanno notato, ad alcuni isolati di distanza dal distributore rapinato, la presenza di due giovani sprovvisti di giubbotto ma che comunque indossavano dei maglioncini di colore scuro, che stavano uscendo a passo spedito da un cancello a due battenti, inserito in una recinzione metallica che delimitava un campo incolto. L’uscita dei giovani dal cancello ma soprattutto l’abbigliamento dei due, ha insospettito i militari che hanno così deciso di controllare e identificare i due giovani, che intanto apparivano palesemente agitati.
Mentre il capo equipaggio sorvegliava i due, l’altro militare ha effettuato un sopralluogo nel campo incolto dove ha rinvenuto, nascosti tra i rovi, due giubbotti di colore scuro, una pistola e un borsello contenente la somma complessiva di 487,80 euro, provento, secondo i carabinieri, della rapina appena consumata.
I successivi accertamenti hanno consentito ai militari dell’Arma di stabilire che la pistola rinvenuta era una calibro 7.65 a salve sprovvista di matricola, con castello e canna di colore argento, e “guanciole” in plastica di colore nero zigrinato, modificata mediante la sostituzione della canna in acciaio e del percussore, con all’interno un caricatore monofilare con inseriti tre proiettili calibro 7,65. Il tutto è stato sottoposto a sequestro, mentre la refurtiva è stata restituita immediatamente al titolare del distributore. In particolare la vittima, nel descrivere le fasi concitate della rapina, ha riferito che dopo aver servito l’ultimo cliente, ad un tratto ha sentito dei passi sopraggiungere alle sue spalle e voltandosi, ha visto due persone con il volto travisato da passamontagna, correre nella sua direzione. Uno dei due ha poi afferrato la cinghia della borsa che la vittima aveva a tracolla, contenente il denaro incassato, tentando di strappargliela di dosso. Alla resistenza opposta, uno dei ladri ha puntato una pistola al collo e lo ha poi colpito con il calcio della pistola sulla mano, strappandogli così la borsa con i soldi. I rapinatori si sono dati poi alla fuga. Dopo essersi ripresa dallo shock, la vittima ha poi chiamato il 112.
Ricostruita l’intera vicenda, i due giovani sono stati dichiarati in arresto: il minore è stato portato in una casa di prima accoglienza, mentre il maggiorenne è stato portato in carcere.
Giuseppe Natrella