Con una deliberazione di spirito balneare, la Giunta comunale di Lamezia Terme ha approvato la nuova macrostruttura organizzativa in palese contrasto con i principi di economicità stabiliti dal governo Monti. Infatti l’Amministrazione Speranza, invece di ridurre il numero dei dirigenti del dieci per cento, come previsto dalla legge per contenere i costi della macchina burocratica, ha risposto, dopo aver già portato i dirigenti dai nove previsti a dodici, con una delibera che, al contrario, continua ad ampliarne il numero, costruendo un mastodontico apparato burocratico, con il preciso scopo di giustificare il mantenimento in servizio dei dirigenti esterni già nominati direttamente dal sindaco per rapporto fiduciario, senza alcun concorso o selezione pubblica.
Ma questo non basta, perché oltre alla chiara tendenza alla illegittimità del provvedimento della Giunta, l’arroganza dell’Amministrazione dimostra di volere perseguire un percorso da tempo consolidato che non è certamente finalizzato ad una efficace, efficiente, funzionale ed economica erogazione dei servizi ai cittadini. L’ultimo (?) decreto in tal senso, finalizzato a scopi non certamente trasparenti, anche se senza apparenti costi per la parte pubblica, è la nomina del sindaco a favore dell’ex assessore all’ambiente ed alla polizia locale, quale esperto del sindaco stesso.
Risulta abbastanza chiaro che la priorità dell’Amministrazione non è la qualità e la quantità dei servizi da erogare al cittadino, ma il mantenimento di un’impalcatura burocratica ad iniziare dal numeroso staff del sindaco composto da figure con chiara e datata funzione politica, piuttosto che da esperti alla ricerca di una sempre migliore erogazione di servizi ai cittadini.
Una composizione della dirigenza, dunque, che in rapporto ai costi sopportati dalla collettività non solo non ha segnato alcuna ricaduta di qualità sulla città ma che al contrario, sia nel numero che in rapporto a tutte le misure di rigore adottate del governo Monti, è motivo di seri dubbi di legittimità della deliberazione della Giunta comunale.
Ma non è la prima volta che gli “sforzi” dell’Amministrazione comunale sono caratterizzati da seri dubbi di correttezza.
Sarebbe interessante, per esempio, sapere perché un dirigente proveniente dalla Puglia, nominato dal sindaco, ha lasciato “improvvisamente” un ben compensato posto di lavoro e se questo comportamento non fosse per caso legato alla compatibilità del suo curriculum e dei titoli di studio posseduti, con l’incarico che gli era stato conferito. Come sarebbe anche importante sapere se ex assessori (con incarico esclusivamente politico) nel rispetto sia di correttezza politica che legislativo-contrattuale, appena dimessisi dall’incarico e senza soluzione di continuità, possano essere stati assunti come Dirigente o Funzionario (quindi con incarico esclusivamente gestionale) nello stesso Settore dove un attimo prima svolgevano funzioni politiche.
Altrettanto grave è l’aggressione dell’Amministrazione nei confronti dei cittadini in materia di circolazione stradale, ben nota anche ai commercianti messi già in ginocchio dalla crisi del mercato.
A fronte dell’insufficienza degli spazi destinati a parcheggi pubblici, l’Amministrazione, che contravvenendo ad un chiaro obbligo di legge non ha ancora provveduto al relativo reperimento, ha praticamente messo in piedi, a danno dei cittadini, un “multificio” per divieto di sosta. A tale proposito, la UIL-FPL chiede di conoscere se le persone esenti dal pagamento del ticket sanitario debbano compensare tale esonero con il pagamento delle multe all’interno dell’area ospedaliera. Tale osservazione nasce dalla constatazione che le pattuglie della polizia locale, su precise disposizioni dell’attuale Dirigente, intervengono, con sistematica solerzia, a rilevare le infrazioni in un’area che certamente non è utilizzata per fini di divertimento, senza considerare che la circolazione veicolare all’interno della stessa rimane comunque caotica e indisciplinata. L’aspetto più eclatante è quello di assistere ad una distribuzione dei parcheggi assolutamente mortificante per i cittadini indigenti, costretti a parcheggiare in aree sterrate, privi di servizi e lontane dalle strutture ospedaliere principali.
L’UIL-FPL chiede altresì che la convenzione sottoscritta tra l’Amministrazione e l’Azienda Sanitaria venga rivisitata al fine di rendere più equo e funzionale il servizio, tenendo in seria considerazione le categorie più deboli che non si devono sentire ulteriormente umiliate a parcheggiare in aree improvvisate, insicure e prive dei minimi requisiti di legge.
Sempre sulle spalle dei cittadini si fanno gravare le inefficienze organizzative della polizia municipale, con costi aggiuntivi esorbitanti per funzioni presentate come “supplementari”, ma che in realtà corrispondono ad attività ordinarie programmabili.
La UIL-FPL ritiene indispensabile una verifica dell’organizzazione del lavoro della Polizia Locale in quanto, nel mentre il Dirigente propende ad ampliare alcuni servizi, poco o addirittura pochissimo si fa per aumentare le risorse umane, perdendo di vista i servizi tradizionali e convenzionali come la viabilità nelle ore di punta, elemento tra l’altro sottolineato anche da S.E. il Prefetto in presenza dell’attuale Dirigente in una riunione di raffreddamento di conflitti in materia di Polizia Locale.
Il totale disinteresse verso la qualità dei servizi è dimostrato dalla assenza del Piano Economico di Gestione (PEG) anno 2012, che viene generalmente trasformato in strumento per “giustificare” le ulteriori limitazioni all’autonomia gestionale dei dirigenti nei meccanismi di gestione della cosa pubblica, alle spalle dei cittadini costretti alle vessazioni dei sempre più onerosi tributi comunali. Analoga considerazione vale per le molteplici posizioni intermedie dei dipendenti (le cosiddette Posizioni Organizzative) per le quali da parte dei dirigenti non è stata definita alcuna misurazione del ruolo ai fini dell’attuazione dei meccanismi gestionali.
Altrettanta indifferenza viene dimostrata verso i dipendenti del comparto che rischiano di essere i nuovi poveri di domani. Non risultano, infatti, ancora liquidate la produttività e le indennità per particolari responsabilità dell’anno 2011, al contrario, approvando unilateralmente dopo la sottoscrizione del Contratto Decentrato Integrativo regole ed interpretazioni non concordate, ad alcuni dipendenti sono liquidate competenze economiche con atti suppletivi che rischiano di creare danno erariale (vedi, ad esempio, la determina n. 39 del 5 ottobre 2012).
I continui “lavori in corso” sulla macchina amministrativa all’interno del Comune, con un tourbillon di poltrone, di scrivanie, e in alcuni casi di funzioni necessarie di migliori fortune, svolgono un ruolo negativo cui si aggiunge il palese fallimento del tentativo di informatizzare i servizi, soprattutto con riferimento al cosiddetto “protocollo informatico”, che con i notevoli costi di impianto e di gestione avrebbe dovuto rendere concretamente più efficienti i servizi offerti al cittadino.
In merito ai servizi digitali, la UIL-FPL ha avuto modo di constatare le criticità emerse in seguito all’attuazione delle nuove procedure. Purtroppo a distanza di quasi due anni, le scelte si sono dimostrate poco funzionali alla realtà del Comune, in parte perchè il sistema adottato non è allineato ad un’organizzazione del lavoro necessaria per una realtà delle dimenzioni di Lamezia Terme. Il dato più sconcertante è l’utilizzo che i dirigenti ne hanno fatto; la dimostrazione pratica è l’attuale situazione dello Sportello Unico per l’edilizia e dello Sportello Unico per le Attività Produttive, che attualmente vivono una situazione di disservizio a causa del mancato coordinamento tra i flussi documentali programmati dall’Amministrazione. Emblematica è la situazione della Polizia Locale completamente esclusa dai processi innovativi. Allo stato non si conoscono i motivi per cui non vi è uniformità nell’adeguamento delle procedure che ancora una volta si ripercuotono sui servizi erogati ai cittadini.
Il responsabile aziendale Bruno Ruberto, denuncia inoltre la grande difficoltà dei dipendenti a gestire il sistema digitale, costretti ad attenuare le difficoltà che gli utenti trovano nell’accesso ai servizi comunali. L’aspetto sconfortante è che l’Amministrazione comunale non perde occasione di comunicare ai cittadini la bontà e l’efficienza delle procedure digitali che, purtroppo, non trovano alcun riscontro reale.
Da questo contesto emergono i paradossi dell’inefficienza e dell’alto rapporto tra costi e benefici.
Quanto costa la “Ferrari” dirigenziale al Comune di Lamezia Terme? Nel 2011 è costata circa un milione e duecentomila euro, aspettiamo la fine del corrente anno per avere ulteriore conferma.
A proposito di spirito balneare, l’Amministrazione comunale forse avrebbe fatto meglio a investire i contributi dei cittadini migliorando, per esempio, i servizi lungo l’arenile. Le riflessioni possibili sono molte, ma una considerazione è immediata: i dirigenti costano annualmente all’incirca quanto è costato il lungomare. Ciò significa che nei sette anni di amministrazione Speranza, il costo per il mantenimento dei dirigenti (che non hanno prodotto, in sette lunghi anni di amministrazione, alcun cambiamento reale in termini di qualità dei servizi) avrebbe consentito la realizzazione di sette lungomari o di altre importanti opere pubbliche delle quali la città continua ad avere fortemente bisogno.
Lamezia Terme 21.11.2012.
Bruno Ruberto (Responsabile Aziendale)
Francesco Caparello (Segretario Generale)