“Un recentissimo articolo in un sito web lametino, tirando in ballo anche il sottoscritto, si chiedeva se, alla luce di alcuni imbarazzanti incarichi che riguardano più esponenti della giunta e su cui il Sindaco ha sempre glissato, quella di Lamezia sia una amministrazione al servizio di Galati.
Molto più modestamente mi sento di rispondere che quella che ci governa non è una giunta di centro sinistra.
Visto che oramai il termine “modello” è diventato così di moda nella nostra regione è ora di dire che il modello Lamezia è fatto, quanto meno, tralasciando i vincoli parentali, di sicuro ed evidente trasformismo e consociativismo.
Quella lametina è una situazione innervata di ipocrisia politica, con la possibilità - e i rumors già lo dicono - che i risultati sulle prossime primarie del centro-sinistra in città forse saranno condizionati da questo cinico e perverso patto tra spezzoni del centro destra e il sindaco in carica.
Se si guarda alla storia politica di questa amministrazione non è nemmeno difficile trovare elementi di vera comicità, come quando il sindaco chiese al consigliere Grandinetti, all’epoca da lui nominato alla Sacal, di dire da che parte stava. Strana domanda rivolta ad un esponente politico candidato a sindaco in opposizione all’attuale primo cittadino. Così com’è evidente che questo sindaco ha fatto delle lottizzazioni, degli incarichi e dei dirigenti, il tema portante della sua attività politica, con una oramai insopportabile dualità di giudizio che si offre quando le logiche lottizzatorie appartengono ad altri schieramenti mentre si possono considerare normali quando si praticano in casa propria.
E sempre secondo il mio modesto parere, in questo sbaglia ed è in forte ritardo il Partito Democratico lametino a non capire che le decisioni politiche in questa città sono da troppo tempo ostaggio di una ristrettissima cerchia di canuti professionisti della politica che, appoggiati, giustificati ed acclamati dai soliti pennivendoli, sviliscono, ora come non mai, i meccanismi democratici e di vera partecipazione. Credo che questa prospettiva sia sbagliata e soprattutto che la verità amministrativa nella nostra città sia molto più allarmante di quanto i “sopitori” vogliono farci credere. Soprattutto grazie ad un sindaco che non ha praticamente mai esercitato la virtù della responsabilità e allontanato perennemente da se qualunque vicenda e situazione di crisi, quasi che non amministrasse questa città da sette anni.
Non bastano delibere della corte dei conti, situazione della partecipate, analisi dei conti pubblici, problema dello sgombero dell’area di Scordovillo, per risvegliare una vera attenzione sulla situazione della città, perennemente imprigionata dal gioco degli specchi dell’immagine.
Mi auguro che i cittadini capiscano ed aprano gli occhi, perché non vorrei che il risveglio da questo sonno diventasse drammatico generando tanti piccoli mostri.”
IL CONSIGLIERE COMUNALE
Carlo Aiello
