it-it Venerd�, 20 Aprile 2012 05:30:19 +0000 superdeejay@superdeejay.net 60 LAMEZIA FORUM - Forum di LameziaWeb.biz http://www.lameziaweb.biz/forum/LAMEZIA FORUM - Forum di LameziaWeb.bizhttp://www.lameziaweb.biz/forum/immagini/rss.jpghttp://www.lameziaweb.biz/http://www.lameziaweb.biz/forum/immagini/rss.jpgLAMEZIA FORUM - Forum di LameziaWeb.biz RSS Feed16030Non lasciamoli soli...poverivoihttp://www.lameziaweb.biz/forum/topic.asp?whichpage=-1&TOPIC_ID=5912&REPLY_ID=110772Lamezia Terme10Gioved�, 5 Aprile 2012 15:54:25 +0000
COSA DIRE.... I TITOLI DEI GIORNALI ULTIMANTE PARLANO DA SOLI.....

"CHIESTA L'ARCHIVIAZIONE PER 11 INDAGATI DELL'OPERAZIONE DELTA" ........ MMHA

VITELLO CHE VIENE CHIAMATO A ROMA......... MMHA

MA NON VI VIENE IN MENTE NIETE?
O FORSE CHE TUTTO QUESTO ERA GIA SCRITTO....

COSA DEVO AGGIUNGERE, NON CI SONO PROPRIO PAROLE,
NON VI SIETE ACCORTI CHE LAMEZIA ORMAI E' MORTA

BUONA GIORNATA]]>
Lamezia una citt� di Santi!!!klamihttp://www.lameziaweb.biz/forum/topic.asp?whichpage=-1&TOPIC_ID=6031&REPLY_ID=110771Lamezia Terme10Marted�, 20 Marzo 2012 14:28:26 +0000
bravissimo,
potevi anche aggiungere che sarebbe ora di cambiare nome alla frazione di S. Pietro lametino.
possibile che in una zona ad alta percentuale di immigrati si continui a chiamare quel posto con il nome di un santo. non � questa un'offesa a tutti gli abitanti di altre religioni??
senza dimenticare nel circondario altri posti: S. Pietro a Maida, S. Pietro apostolo e pensa che ci sono ancora persone che si danno appuntamento alla madonnina, mentre quella piazza a tutt'altro nome...urge manifestazione di protesta contro questa violenta ingerenza vaticana]]>
Cineforum Altre Visioni: proiezione di "Magdalene"altralameziahttp://www.lameziaweb.biz/forum/topic.asp?TOPIC_ID=6032Eventi e manifestazioni10Sabato, 17 Marzo 2012 18:03:19 +0000

Terzo film del cineforum "Altre Visioni" curato dal Collettivo Autonomo Altra Lamezia.
La proiezione avverr� presso "A Ruga" (da Cec�) domenica 25 marzo alle 18.00. Ingresso Libero.

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Trama del film.
Magdalene di Peter Mullan.
1964, Irlanda. Giovani donne, ragazze-madri, violentate, orfane o solo troppo "vivaci", vengono rinchiuse dai familiari in uno dei conventi Magdalene gestiti dalle sorelle della Misericordia. Le ragazze, per espiare i loro peccati, sono costrette a lavorare fino allo stremo delle forze e a subire percosse e ogni genere di violenza psicologica se non ubbidiscono agli ordini delle suore. Il film racconta la storia di quattro giovani vittime e sono, purtroppo, storie vere.]]>
Sul PSCaltralameziahttp://www.lameziaweb.biz/forum/topic.asp?TOPIC_ID=6030Lamezia Terme10Sabato, 17 Marzo 2012 17:58:12 +0000A ci� si aggiunge una semplice constatazione che viene fuori da una prima analisi sul patrimonio edilizio esistente: solo la citt� di Lamezia Terme detiene circa 6000 abitazioni vuote pari a circa il 25% del patrimonio edilizio complessivo della citt� e, secondo i recenti dati Cescat (Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia), in Calabria esistono 115 mila case disabitate (55 ogni 100) ed i dati relativi al censimento ISTAT (2001) parlano di oltre 400 mila appartamenti sfitti in tutta la regione Calabria.
Anche i dati pi� recenti riportati nell�ultimo rapporto dell�Agenzia del Territorio (GLI IMMOBILI IN ITALIA 2010) sono emblematici: il rapporto tra numero di abitazioni ogni cento famiglie, a livello nazionale, � risultato pari a 132 e tale rapporto � chiaramente pi� elevato al Sud, con 142 abitazioni per ogni 100 famiglie.
Sempre nel Sud Italia, il patrimonio residenziale pubblico nel decennio 1991�2001 si � ridotto di oltre il 25%, riduzione dovuta alla dismissione del patrimonio pubblico ed a politiche che hanno favorito l�intervento privato nel settore dell�edilizia.
Una recente indagine di immobiliare.it ha evidenziato che solo il 14% dei fabbricati calabresi ha il certificato di prestazione energetica obbligatorio per legge da circa due mesi. Per non parlare poi dell�estremo ritardo in cui versa la citt� di Lamezia e la Calabria in materia di sicurezza e nell�adeguamento sismico del patrimonio immobiliare pubblico e privato.
Dati come questi dovrebbe allarmare e far attivare politiche che arrestino la cementificazione selvaggia, la speculazione edilizia ed il consumo di suolo ed invece siamo costretti, per l�ennesima volta, ad assistere alla solita logica del cemento e del mattone come volano per lo sviluppo e come mezzo per il superamento dell�attuale crisi mondiale che attanaglia con maggiore forza ed impeto il nostro territorio. Quest�ultima un assurdit� se si pensa che l�attuale crisi � iniziata quando cominci� a sgonfiarsi la bolla immobiliare statunitense e, contemporaneamente, molti possessori di mutui subprime divennero insolventi a causa del rialzo dei tassi di interesse.
Gli strumenti urbanistici dovrebbero essere strumenti per regolare e gestire l�utilizzo del territorio ed i beni comuni della collettivit� che ci vive. Invece, ancora una volta, assistiamo a piani urbanistici che assecondano la sete di guadagno e di speculazione di tutti i soggetti che direttamente o indirettamente hanno interessi nel mercato immobiliare: imprese di costruzioni, studi di progettazione, grandi societ� immobiliari, politici in cerca di consenso elettorale e, soprattutto, la �ndrangheta che spesso fa da trade union tra mercato e politica, quando addirittura non si sostituisce direttamente ad uno dei soggetti interessati al processo.
D�altronde gli interessi della �ndrangheta legati al ciclo del cemento ed alla fornitura di materiale per l�edilizia sono noti a tutti ed i sequestri di beni ed aziende del settore sono all�ordine del giorno.

Conversione ecologica e riterritorializzazione
Che fare? In primis bisogna arrestare il consumo di suolo. Tutte le nostre citt� e i nostri centri abitati sono gi� sufficientemente costruiti per soddisfare, con le strutture esistenti e con il recupero dei suoli occupati da strutture inutilizzabili, tutte le esigenze di abitazioni, di attivit� produttive e commerciali, di socialit� e di attivit� culturali di cui una moderna comunit� ha bisogno.
Se tutte queste strutture e questi suoli non vengono immediatamente resi disponibili dal suo proprietario, occorre procede con una politica di espropri per restituirli alla collettivit� come beni comuni. Questo � anche un buon punto di partenza per combattere il fenomeno della rendita da capitali immobili ed inutilizzati.
Il suolo urbano e periurbano non edificato dove essere valorizzato da un progetto di integrazione citt�-campagna, tra zone a valenza agricola e agglomerati residenziali. Un integrazione che non passo per la cementificazione selvaggia ma valorizzando e recuperando il patrimonio esistente tramite un processo di riterritorializzazione, che riavvicini fisicamente e logisticamente produzione e consumo.
Pensare a citt� policentriche dove la mobilit� interna sia garantita da un sistema di trasporto pubblico ecosostenibile reso possibile dal ricorso alle fonti rinnovabili.
La strada del recupero e della valorizzazione del patrimonio edilizio esistente (sia pubblico che privato), la mobilit� sostenibile e la riconversione energetica rappresentano l�unica vera alternativa alla politica dei condoni e del cemento selvaggio; costituiscono gli ambiti fondamentali per sostenere l�occupazione in tutte quelle realt� oggi in difficolt� per via della crisi economica; tale strada rappresenta anche una nuova modalit� di creazione di posti di lavoro.
Chiaramente in questo processo rischierebbero di essere espulsi comunque le fasce sociali che vivono in condizioni di vulnerabilit� od esclusione abitativa e, visto che � innata nell�uomo l�esigenza di soddisfare comunque il bisogno primario dell�abitazione, indipendentemente dalla scarsit� delle risorse economiche disponibili, deve essere garantito un forte intervento di edilizia pubblica e popolare con alti stantard di qualit� abitativa e sicurezza strutturale rendendo fruibile l�enorme patrimonio abitativo cittadino e regionale oggi disabitato.
Questo processo di riterritorializzazione e conversione ecologica deve essere inserito in un processo democratico-partecipativo e dal basso che veda i futuri abitanti degli alloggi e i fruitori degli spazi pubblici � con le loro esigenza di vita quotidiano e con le loro dinamiche sociale � protagonisti della progettazione degli spazi e della loro successiva gestione.
La gestione democratico-partecipativa rompe con il paradigma della abitazione come propriet� privata per muoversi verso un sistema collettivo di gestione del patrimonio immobiliare pubblico.
Ci sembra questo l�unica garanzia per assicurare buone condizioni abitative a tutti ed avere spazi sociali comuni rispondenti alle reali esigenze della collettivit� e non agli interessi particolari di pochi.

Lamezia Terme, 24/02/2012]]>
Solidariet� ai No Tavklamihttp://www.lameziaweb.biz/forum/topic.asp?whichpage=-1&TOPIC_ID=6027&REPLY_ID=110770Lamezia Terme10Mercoled�, 29 Febbraio 2012 13:36:59 +0000
L'ondata repressiva?????
...siete troppo forti.....non riesco a fermarmi dal ridere
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Il giorno che non c�� Noi non ci saremoklamihttp://www.lameziaweb.biz/forum/topic.asp?whichpage=-1&TOPIC_ID=6029&REPLY_ID=110769Lamezia Terme10Mercoled�, 29 Febbraio 2012 13:34:41 +0000
quanto tempo cia avete messo per pensare e scrivere queste stupidaggini??]]>
[CINEARMA - Proiezioni non conformi]TROPE DE ELITECasaPound Calabriahttp://www.lameziaweb.biz/forum/topic.asp?TOPIC_ID=6028Lamezia Terme10Marted�, 7 Febbraio 2012 18:17:31 +0000

CINEARMA - Proiezioni non conformi
per il ciclo "Parole al Bancone"
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TROPE DE ELITE di Jos� Padilha
Genere: Azione
Paese: Brasile
Anno: 2007
Durata: 120 min

"Pensate alle vostre anime.... Perch� il vostro corpo � gi� nostro!"

Marted� 28 febbraio - ore 21:30
Presso Fronte dell'Essere - Spazio non conforme
Via Lazio, 76 - Lamezia Terme (CZ)
***INGRESSO GRATUITO***]]>
Marlane: la fabbrica dei velenialtralameziahttp://www.lameziaweb.biz/forum/topic.asp?whichpage=-1&TOPIC_ID=6025&REPLY_ID=110768Eventi e manifestazioni10Venerd�, 27 Gennaio 2012 14:17:51 +0000
Una storia di ordinaria ingiustizia, tutta italiana.
Anzi� forse la pi� emblematica storia di ordinaria ingiustizia tutta italiana. Una storia dimenticata o non conosciuta e proprio per questo emblematica.
Gli elementi ci sono tutti: una grande azienda, una fabbrica che promette di dar lavoro, futuro e speranze ad una intera popolazione di un territorio del sud bellissimo, fra i pi� belli della costa dell�alto tirreno; ma anche imprenditori senza scrupoli, funzionari pubblici accondiscendenti, disposti a coprire, insabbiare, nascondere. E poi ci sono i morti, tanti, troppi! Circa cento secondo la difesa. La difesa, gi�, di un processo che ha dovuto superare nei suoi tredici anni di istruttoria tre richieste di archiviazione, due o tre procuratori del tribunale, tre o quattro pubblici ministeri. E gli imputati: nomi eccellenti, potenti con la forza e l�arroganza degli impuniti, nomi importanti nel campo economico ed istituzionale a livello nazionale.
E infine le famiglie: quelle degli operai che insieme ai sopravvissuti lottano disperatamente perch� questa loro battaglia contro un sistema di ordinaria ingiustizia non resti solo la loro battaglia, ma diventi quella di un intero territorio e di una intera popolazione che ha pagato, e che continua a pagare, un prezzo altissimo al dio profitto in nome di un diritto, il diritto al lavoro spesso in questa terra negato.
La storia della Marlane e della strage di Praia Mare, del conte Rivetti e della �sua� statua del Cristo a �sua� immagine che domina la costa dando ad essa le spalle, della famiglia Marzotto, ma anche la storia di Luigi Pacchiano ex operaio ammalatosi come i suoi compagni morti sono raccontati in un libro inchiesta dirompente come un macigno, analitico e dettagliato come una futura sentenza, un libro inchiesta scritto a sei mani dallo stesso Pacchiano, dal giornalista Francesco Cirillo, intervistati dalla brava Giulia Zanfino.
�Questo gruppetto di lavoratori, soli, aggrediti dai sindacati ufficiali - scrive Cirillo nella prefazione - dai politici tutti, invisi a parte della cittadinanza compreso il sindaco, colpevolizzati di far chiudere la fabbrica con le loro denunce e far perdere il posto di lavoro a centinaia di padri di famiglia, chiedevano a noi un aiuto. E noi ci mettemmo a disposizione�.

Il libro verr� presentato dai suoi autori a Lamezia nella serata evento che il Comitato Lametino Acqua Pubblica e l�Associazione Fahrenheit hanno organizzato domenica 29 Gennaio alle ore 17:30 presso la Rua Sao Joao.
L�occasione � quella di conoscere un storia che ci riguarda terribilmente da vicino, pi� di quanto noi immaginiamo, con la speranza che il grido di dolore di queste persone diventi una pietra miliare nel difficile cammino che porta alla verit� e alla giustizia.

PROMUOVONO:
Fahrenheit - Associazione Cultrale
Comitato Lametino ACQUA PUBBLICA]]>
Sciopero degli autotrasportatori blocchi a Lameziaaltralameziahttp://www.lameziaweb.biz/forum/topic.asp?TOPIC_ID=6026Lamezia Terme10Gioved�, 26 Gennaio 2012 12:11:23 +0000Abbiamo osservato questi camion fermi nei pressi degli svincoli autostradali, abbiamo visto il panico sin dal primo giorno di blocco in tutti i distributori di benzina della citt� con auto in fila anche per due prima di riuscire a fare il pieno, abbiamo visto gli scaffali dei supermercati svuotarsi di beni fondamentali quali pasta, farina, acqua, latte e alimenti in scatola.
Interessati a capire quali siano le ragioni di questa protesta, abbiamo fatto un giro per i blocchi presenti in zona, sulla A3 agli svincoli di Falerna e Lamezia Terme e sulla SS 280 allo svincolo di Lamezia Terme Sud, scambiando due chiacchiere con alcuni autotrasportatori proprio in quest�ultimo svincolo.
Dobbiamo riconoscere al movimento dei cosiddetti �Forconi� il merito di aver bloccato un intero paese costringendolo a prendere atto dei suoi problemi e delle sue contraddizioni e questo dimostra ulteriormente che dobbiamo convincerci che le nostre azioni contano, e molto anche, che non � vero che non si pu� far niente per cambiare questo paese.
Allo stesso tempo, per�, molti sono gli aspetti critici di questa lotta che vanno rivisti, partendo dalle richieste che in molti punti rappresentano interessi di categoria e non generali.
Per questo riteniamo che, in questa fase, la lotta vada generalizzata e riempita di contenuti, coinvolgendo i soggetti in carne ed ossa che in questa crisi hanno avuto la peggio: operai, studenti, pensionati, migranti ed il mondo del lavoro pi� in generale e che, allo stesso tempo, vada estesa ed indirizzata contro i soggetti del mondo finanziario e capitalista.
Governi, banche e multinazionali sono i principali artefici della crisi sistemica che stiamo vivendo. Loro devono pagare!

Collettivo Autonomo Altra Lamezia ]]>
Buon Anno!!Adminhttp://www.lameziaweb.biz/forum/topic.asp?TOPIC_ID=6024Lamezia Terme10Luned�, 9 Gennaio 2012 11:12:34 +0000
BUON ANNO E CHE SIA UN FELICE 2012
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