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Martinazzoli ricordato da Naselli
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Lamezia Terme - �La recente scomparsa del segretario Mino Martinazzoli ci addolora e tanto�. Andrea Naselli, il lametino che coordina il Nuovo partito popolare ricorda la figura dell'uomo politico cos�: �Con Martinazzoli scompare uno degli ultimi sturziani rimasti in circolazione. Mi ricordo i numerosi incontri avuti con lui sia a Roma che ultimamente a Brescia, per parlargli di questa avventura nel Nuovo partito popolare. Per la mia scelta�, prosegue Naselli, �mi ha indicato la strada pi� piana per ridare dignit� ad una politica che secondo lui era ormai da tempo scaduta moralmente, e mi spronava a lavorare per il bene comune�.
Ancora: �Non riesco a credere ancora che Mino Martinazzoli non sia pi� con noi e sicuramente ci mancher� tanto, ma ci lascia una grande lezione di vita politica, lontana dai riflettori, lavorando per risolvere i problemi della nostra Italia. Lo ricorderemo sempre come uno sturziano di ferro e siamo certi che potremo prendere come lezione la sua eredit� di uomo di governo che nella sua semplicit� � riuscito, con tanti altri uomini della Dc, a rendere grande un paese che non c'era�.
Naselli ricorda che Martinazzoli viene eletto senatore e contemporaneamente � consigliere comunale e capogruppo dello scudocrociato al comune di Brescia. Dopo vari anni al Senato il salto di qualit� avviene nel 1983 quando diventa ministro della Giustizia, incarico che ricopre per tre anni. Dal 1986 al 1989 si conferma uno tra i pi� importanti dirigenti democristiani essendo eletto presidente dei deputati Dc. Poi torna a fare il ministro, stavolta alla Difesa, ma si dimette, insieme ad altri democristiani come Riccardo Misasi, Sergio Mattarella, Calogero Mannino e Carlo Fracanzani, in seguito all'approvazione della legge Mamm� che regolamentava il sistema televisivo italiano e che riteneva inadeguata. Alle prese con un partito in crisi e sempre pi� diviso sulle scelte da compiere, Martinazzoli sceglie la via dello scioglimento della Democrazia cristiana (in realt� senza mai alcuna delibera del consiglio nazionale del partito), considerando esaurita, dopo gli scandali di Tangentopoli, la forza trainante del partito nato da Alcide De Gasperi. Nel 1993 cos� assume i pieni poteri, lanciando la proposta di costituire sulle ceneri della Dc e in continuit� ideale con essa, ma in discontinuit� di classe dirigente, il nuovo Partito popolare italiano, riprendendo il nome da quello che fu di don Luigi Sturzo�.
Nel gennaio 1994, ricorda infine Naselli, �all'atto di nascita del nuovo Ppi non aderivano alcuni esponenti della Dc guidati da Clemente Mastella e Pierferdinando Casini, considerando la linea del segretario troppo aperta a sinistra, e fondavano un movimento politico autonomo che prendeva il nome di Ccd, Centro cristiano democratico, scegliendo l'alleanza con il Polo delle libert�.
 
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Autore: Gazzettadelsud.it |Archivio Notizie dalla Citt�
 
 
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