«I tagli apportati dal governo sulla Sanità non hanno determinato alcun tipo di variazione nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale di Lamezia Terme in termini di riduzione di utenza e restrizione dell’Azienda, anzi noi abbiamo continuato a lavorare con lo stesso ritmo». La confortante notizia è stata rilasciata da Domenico Lucchino, direttore Facente Funzioni dell’ Unità Operativa del Reparto Malattie Infettive dell’ospedale di Lamezia Terme, accorpato da diversi anni all’Asp di Catanzaro, nel corso di un’analisi sull’operatività e criticità dello stesso. Il Reparto esiste nella città lametina da 15 anni prima come ambulatorio, poi sviluppatosi come degenza , si è ampliato come Day Hospital. «L’affluenza degli utenti - ha precisato il direttore Lucchino - è stata sempre più o meno costante, specie in quest’ultimo anno, che ha registrato le più varie patologie dalla semplice influenza ai fatti più gravi di immunodeficienza, la quale coincide con i casi di Hiv e Aids conclamata». Le patologie ricorrenti sono l’Epatite da Hbu; l’Hcu ,di cui si sono registrati 60 casi, sempre in un anno; l’Infezione da Hiv ( 45 casi); l’ Infezione virale; Infezione da Brucella, Salmonella; le Malattie sessualmente trasmesse (10 casi); la Tubercolosi ( circa 10 casi). «Accanto a queste patologie - ha continuato il direttore Lucchino - si colloca la tubercolosi di cui sono risultati affetti almeno dieci immigrati che, dopo essere stati ricoverati per due mesi, sono stati sottoposti ad adeguate cure fino alla completa negativizzazione dell’esame dell’espettorato.
Abbiamo avuto casi di meningite dalla quale sono stati colpiti tre ragazzi al di sotto dei 20 anni e tre pazienti con età compresa tra i 30 e i 60 anni». Tutti i casi sono stati risolti brillantemente, grazie all’impegno e alla professionalità dei medici, supportati dalla direzione generale ( nella persona di Gerardo Mancuso) che , pur in presenza del Piano di Rientro e pur avendo ridotto la spesa a livello generale, si è prodigata in direzione dell’ottimalizzazione delle risorse. Attualmente, nonostante le restrizioni del governo, che ha dato meno spazio ai ricoveri causando disagi all’utenza, la direzione generale ha cercato di limitarne le ripercussioni negative con l’emanazione di «normative che ci danno la possibilità di lavoro ed operatività in campo delle malattie infettive» ha aggiunto il direttore Lucchino. « Abbiamo cercato - ha proseguito - di ampliare anche l’attività ambulatoriale per ridurre le liste d’attesa finalizzate all’espletamento degli esami specifici come quelli nel campo dell’ecografia a livello dell’addome con particolare riferimento alle patologie epatiche». Infatti, l’attività ambulatoriale è piuttosto intensa per l’afflusso di molti pazienti provenienti non solo dal lametino ma anche da fuori provincia come da quella di Vibo Valentia, mentre quasi nessuno viene da Catanzaro o da Cosenza. «La nostra attività - ha detto il direttore Lucchino - è concentrata sull’assistenza continua con la presenza di una unità medica per turno».
Lo stato di salute di questo reparto potrebbe raggiungere eccelsi risultati se si riuscisse a superare il Piano di Rientro perché in tal caso si potrebbe ampliare il livello strutturale con apparecchiature che « ci consentirebbero di offrire un migliore servizio - ha concluso il direttore Lucchino - ai pazienti sia in degenza che in monitoraggio ambulatoriale e nel contempo si potrebbe aumentare il personale medico di almeno altre tre unità».
Lina Latelli Nucifero
Il Quotidiano della Calabria
